Un Viaggio Nella Finitura Cinematografica

Apr 17, 2025 at 2:34 PM

Angelo Raffaele Turetta, iniziato come fotoreporter, ha scoperto il mondo del cinema grazie a un'opportunità casuale. Dopo aver lavorato sul set di "Quattro bravi ragazzi", si è innamorato della struttura piramidale e rigorosa del cinema. Da allora, per oltre trent'anni, ha creato immagini poetiche che catturano la natura surreale dei set cinematografici. Collaborando con registi famosi e emergenti, Turetta documenta sia i dietro le quinte che le sue visioni artistiche personali.

La sua mostra personale, "Cronache dalla finzione", esplora il suo approccio unico al fotografare il cinema. Utilizzando solo pellicola, egli cerca paesaggi errati e situazioni metafisiche nei set cinematografici, svelando una realtà distorta ma più vera. Questa retrospettiva curata da Massimo Siragusa celebra la sua ricerca poetica attraverso numerosi scatti in bianco e nero.

L'Inizio Di Un Nuovo Cammino

Turetta, originariamente attivo nel giornalismo fotografico, ha intrapreso una nuova avventura quando Claudio Camarca gli ha proposto di lavorare su un film. Durante quell'esperienza estiva, ha scoperto l'essenza del cinema: una macchina complessa che produce spettacolo con precisione militare. Questo ambiente lo ha affascinato, portandolo ad applicare le sue abilità giornalistiche alla documentazione dei set.

Nel corso degli anni novanta, mentre seguiva le riprese di "Quattro bravi ragazzi", Angelo si è reso conto dell'enorme potenziale creativo del cinema. Lavorando fianco a fianco con tecnici e registi, ha imparato ad apprezzare la disciplina e la collaborazione necessarie per realizzare un film. La sua formazione come fotoreporter gli ha permesso di osservare attentamente i dettagli, catturando momenti unici e situazioni insolite che sfuggivano agli altri. In questo modo, ha iniziato a sviluppare uno stile personale che mescolava documentazione e arte visiva.

Una Visione Artistica Distinta

Oltre alle foto ufficiali per la promozione dei film, Turetta si concede spazi di libertà artistica. Utilizzando la pellicola come medium sacro, egli estrae immagini che rivelano la dimensione irreale del cinema. Collaborando con registi di fama e talentuosi emergenti, continua a esplorare nuove possibilità espressive.

Il lavoro di Turetta si divide in due aree principali: la documentazione professionale dei set e la creazione di opere personali. Nel primo caso, egli risponde alle richieste delle produzioni cinematografiche, catturando ritratti e scene chiave. Tuttavia, quando si allontana dagli obblighi commerciali, lascia spazio alla sua creatività. Attraverso una precisa selezione dei soggetti e l'uso sapiente della luce, riesce a trasformare luoghi comuni in paesaggi metafisici. Questa doppia prospettiva è celebrata nella mostra "Cronache dalla finzione", dove il pubblico può ammirare decenni di ricerca fotografica, esplorando le dinamiche tra realtà e finzione nel mondo del cinema.