Un'ondata devastante di tempeste di sabbia ha colpito recentemente il centrosud dell'Iraq, lasciando un segno significativo sulle condizioni sanitarie della popolazione locale. Secondo un rapporto del 15 aprile fornito dal ministero della salute, più di 3.700 persone sono state ricoverate per problemi legati alle vie respiratorie. Questa situazione ha messo in evidenza non solo l'impatto diretto delle tempeste sulla salute pubblica, ma anche le sfide ambientali che affliggono sempre più frequentemente questa regione. Le città più colpite includono Najaf, Bassora e Nassiriya, dove gli abitanti hanno dovuto adottare misure preventive per proteggere i propri polmoni.
Nel dettaglio, la tempesta si è abbattuta su alcune delle principali aree urbane del paese, costringendo molte persone a cercare cure mediche d'urgenza. Il portavoce del ministero della salute, Saif al Badr, ha dichiarato che la maggior parte dei pazienti ha ricevuto trattamenti per insufficienza respiratoria, spesso tramite terapie a base di ossigeno. Tra le province più influenzate figura quella meridionale di Bassora, con oltre mille casi registrati, seguita dalle province di Al Muthanna e Maysan. Nonostante la gravità della situazione, molti pazienti hanno mostrato una rapida ripresa ed è stato possibile dimetterli entro breve tempo.
Le conseguenze della tempesta non si sono limitate alla sanità pubblica. Gli aeroporti di Najaf e Bassora sono stati temporaneamente chiusi, causando ritardi e cancellazioni di voli. L'origine di tale fenomeno è stata attribuita ai forti venti provenienti dalla penisola arabica, secondo quanto riferito dai servizi meteorologici nazionali. La frequenza e l'intensità crescenti di tali eventi mettono in luce la vulnerabilità dell'Iraq alle crisi climatiche e all'avanzamento della desertificazione.
In passato, simili episodi hanno già avuto effetti drammatici. Nel maggio 2022, una tempesta aveva causato la morte di una persona e circa cinquemila ricoveri ospedalieri. Lo studio delle Nazioni Unite ha evidenziato come quasi il 40% della superficie totale dell'Iraq sia oggi interessata dalla desertificazione, rendendo il paese uno dei cinque più vulnerabili al mondo rispetto agli effetti del cambiamento climatico.
L'evento rappresenta un monito urgente per l'adozione di strategie di mitigazione e prevenzione contro le crisi climatiche. Le autorità irachene devono affrontare queste emergenze con nuove politiche che integrino la protezione ambientale e la salute pubblica. Solo attraverso azioni coordinate sarà possibile ridurre l'impatto futuro di simili fenomeni naturali sulle comunità locali.