La Tragica Evoluzione del Conflitto a Rafah

Apr 17, 2025 at 10:58 AM

L'evoluzione del conflitto nella Striscia di Gaza ha avuto conseguenze devastanti su Rafah, una città che inizialmente era considerata un rifugio sicuro per i palestinesi fuggiti dal nord. Prima della guerra, la città ospitava 280mila abitanti, ma con l'afflusso di centinaia di migliaia di sfollati, la sua popolazione si è enormemente ampliata. Nelle strade affollate, nelle scuole improvvisate e perfino all'interno delle automobili, le persone cercavano riparo. Tuttavia, la minaccia di un'incursione israeliana cresceva man mano che il governo definiva Rafah come l'ultimo baluardo del movimento Hamas. Il 6 maggio 2024, le forze israeliane hanno lanciato un'operazione militare limitata contro i combattenti di Hamas, assumendo il controllo del valico di frontiera con l'Egitto e interrompendo l'arrivo dell'aiuto umanitario.

Gli effetti di mesi di combattimenti sono stati catastrofici per Rafah e la sua popolazione. Gran parte delle infrastrutture della città è stata distrutta, lasciando circa un milione di persone costrette ad abbandonare la zona alla ricerca di salvezza altrove. Le autorità locali hanno denunciato lo sviluppo di una zona cuscinetto lungo il confine con l'Egitto, denominata corridoio Filadelfi, che ha inglobato il 16 per cento del territorio urbano. Dopo la tregua iniziata a gennaio, molti abitanti sono ritornati, trovando una città completamente devastata. Alcuni hanno deciso di vivere tra le macerie, mentre altri hanno allestito tende temporanee, determinati a ricostruire la loro comunità malgrado le difficili condizioni.

Le azioni successive hanno ulteriormente aggravato la situazione. Dal 18 marzo, quando Israele ha interrotto la tregua, sono stati emessi 21 ordini di evacuazione che riguardano quasi l'intera estensione della città. Questa decisione ha portato a un isolamento completo di Rafah, trasformandola in una enclave separata dal resto della Striscia di Gaza. L'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari segnala che l'accesso ai palestinesi è ormai vietato nel 66 per cento della Striscia. Esperti internazionali sostengono che Israele stia pianificando una strategia a lungo termine per occupare militarmente la regione, riducendo al minimo la presenza civile palestinese. Ciò rappresenta non solo una grave violazione dei diritti umani, ma anche una minaccia alla pace duratura in Medio Oriente. La speranza per una soluzione giusta e equa resta nell'impegno globale per promuovere il dialogo e la coesistenza pacifica.