La sfida energetica: verso un'inversione di tendenza

Jan 3, 2025 at 12:00 AM
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La situazione energetica europea e italiana è oggi al centro delle discussioni, non solo per l'aumento dei prezzi del gas ma anche per le sue ripercussioni sull'industria e sulle famiglie. Tre anni dopo l'inizio della crisi tra Russia e Ucraina, i costi del metano superano i 50 euro al megawattora, causando preoccupazioni per la competitività industriale e le spese domestiche. Le imprese si trovano in una posizione svantaggiata rispetto ai concorrenti globali, mentre le famiglie affrontano l'inverno più costoso in termini di riscaldamento.

L'impatto sulla competitività industriale

L'aumento dei costi energetici sta creando una disparità significativa nella competitività industriale. Le aziende italiane e europee si confrontano con una duplice sfida: il prezzo elevato del metano e la mancanza di alternative immediate. Questo scenario ha portato a una maggiore vulnerabilità del sistema economico, esposto a crisi interne ed esterne che influenzano negativamente gli investimenti e i consumi.

Secondo Aurelio Regina, delegato per l'Energia di Confindustria, la situazione era prevedibile ma non meno allarmante. Prima della pandemia e della guerra, il costo del gas era intorno ai 20 euro al megawattora, un periodo dorato ormai lontano. Attualmente, i prezzi sono più che raddoppiati e non sembrano voler scendere. Inoltre, l'Italia dipende fortemente dal metano per la produzione di energia elettrica, il che influenza direttamente i costi industriali. Nel 2024, il prezzo medio dell'energia in Italia è stato di 110 euro al megawattora, contro 78 in Germania, 63 in Spagna e 50 in Francia. Paesi con maggiori risorse rinnovabili o nucleari godono di vantaggi significativi. L'Europa, quindi, deve rivisitare i tempi della transizione energetica per evitare di diventare un deserto industriale, come avverte Gozzi. Le soluzioni possibili includono un mercato unico e la separazione del prezzo dell'elettricità da quello del gas, ma fino ad ora non ci sono stati progressi significativi.

Le conseguenze per le famiglie

L'aumento dei costi energetici ha un impatto diretto anche sulle famiglie. Secondo calcoli del think tank Ecco, questo sarà l'inverno più costoso in termini di bollette di riscaldamento. Anche se i prezzi sono leggermente inferiori rispetto al 2023, le misure d'emergenza per contenere le spese sono terminate, lasciando le famiglie senza protezione. A Milano, un nucleo familiare di tre persone dovrà spendere 1.403 euro per riscaldare una casa di 70 metri quadrati, un aumento del 20% rispetto al picco della crisi energetica e del 68% rispetto all'ultimo inverno pre-Covid. Situazioni simili si registrano a Roma e Palermo, dove le spese sono record.

Marco Vignola, vicepresidente dell'Unione nazionale consumatori, invita alla calma, suggerendo di non cedere al panico in un mercato complesso. Riconosce tuttavia la fragilità del sistema esposto alla speculazione e agli imprevisti. Il bonus sociale per le famiglie in difficoltà è uno strumento flessibile ed efficace, ma potrebbe essere necessario riallargare la soglia di accesso, abbassata all'inizio del 2024. La pressione sui governi per trovare soluzioni immediate è sempre maggiore, poiché le famiglie devono affrontare spese crescenti senza supporti adeguati.