Un gruppo di 211 investitori, che gestiscono un totale di 6,6 trilioni di euro in asset, ha espressa preoccupazione riguardo alla proposta della Commissione Europea di revisionare le normative sulla finanza sostenibile. Questi enti finanziari temono che una modifica completa delle leggi possa generare incertezza e compromettere gli obiettivi del Green Deal europeo. Tra i firmatari si trovano quattro importanti società italiane di gestione patrimoniale, tra cui Anima SGR, Kairos Partners SGR e Nextalia SGR. Il pacchetto Omnibus, previsto per il 26 febbraio, mira a rafforzare la competitività dell'Europa semplificando la regolamentazione. Tuttavia, gli investitori sottolineano l'importanza di mantenere stabilità e coerenza nelle norme fondamentali per la sostenibilità economica.
Il quadro legislativo attuale, che include la Tassonomia UE, la CSRD e la CSDDD, è considerato cruciale per guidare decisioni d'investimento verso una crescita sostenibile. Gli investitori evidenziano come tali disposizioni stiano già producendo effetti positivi: entro il 2024, le aziende europee hanno dichiarato spese allineate alla Tassonomia UE per un valore di 440 miliardi di euro. Questo montante dovrebbe aumentare significativamente nei prossimi anni. Inoltre, essi mettono in guardia sui rischi connessi a una revisione generalizzata delle tre leggi principali. Una loro eventuale riapertura potrebbe indebolire la solidità delle informative sulla sostenibilità aziendale, strumenti essenziali per orientare le decisioni di investimento.
Le organizzazioni coinvolte, come Eurosif, IIGCC e PRI, hanno espresso chiaramente la necessità di preservare l'integrità e l'ambizione del quadro per la finanza sostenibile. Stephanie Pfeifer, CEO di IIGCC, ha sottolineato l'importanza di mantenere i principi fondamentali delle normative attuali, affrontando al contempo le sfide di implementazione. Aleksandra Palinska, Direttrice Esecutiva di Eurosif, ha avvertito che modifiche radicali prima della piena implementazione delle norme creerebbero incertezza e rischierebbero di compromettere il contributo degli investitori alla crescita sostenibile. Nathan Fabian, Chief Sustainable Systems Officer presso PRI, ha ribadito la necessità di coerenza nel quadro normativo senza compromettere l'accesso alle informazioni sulla sostenibilità.
Gli investitori suggeriscono invece di concentrarsi su miglioramenti mirati, come lo snellimento degli standard tecnici basandosi sul feedback del settore, la fornitura di linee guida chiare per l'implementazione e la promozione di soluzioni digitali per ridurre gli oneri di rendicontazione. Questi passaggi, secondo loro, potrebbero rafforzare la leadership globale dell'UE nella finanza sostenibile, garantendo allo stesso tempo la trasparenza necessaria per supportare decisioni d'investimento consapevoli. La stabilità normativa è vista come un elemento chiave per facilitare l'allocazione del capitale verso un'economia Net-Zero più competitiva ed equa.