Nell'ambito dell'educazione terziaria europea, una percentuale significativa di studenti sceglie percorsi tecnico-scientifici, tuttavia, emergono difficoltà nell'industria per reperire competenze specifiche. Secondo un recente studio di Deloitte, solo poco più di un quarto degli studenti si iscrive a corsi STEM, con un notevole divario di genere in diverse discipline. L'evento organizzato dall'associazione Civita ha sottolineato l'importanza di rafforzare le competenze tecniche e scientifiche attraverso una collaborazione pubblico-privata.
In un contesto di sfide economiche e sociali, la mancanza di risorse qualificate nel campo STEM rappresenta un ostacolo significativo. Nell'Europa contemporanea, appena oltre il 25% degli studenti è impegnato in studi tecnico-scientifici, mentre metà delle aziende dichiara difficoltà nel trovare personale esperto. Questo scenario evidenzia una discrepanza particolare tra i generi nelle varie discipline: se le scienze naturali e la matematica hanno raggiunto quasi la parità, ingegneria e informatica presentano una marcata inferiorità femminile. In quest'ultimo caso, solo il 27% delle studentesse frequenta corsi di ingegneria e il 20% quelli di informatica.
L'evento 'Competenze STEM: chiave per le transizioni multiple e la competitività italiana', ospitato da Civita, ha messo in luce la necessità di una nuova narrazione che informi correttamente l'opinione pubblica sulle opportunità offerte dalle discipline tecnico-scientifiche. La cooperazione tra settori pubblico e privato risulta essenziale per promuovere tali competenze, considerate fondamentali per affrontare le complesse sfide del mondo moderno.
Un'appropriata comunicazione può aiutare a colmare il divario informativo esistente tra l'opinione pubblica, le famiglie e i giovani riguardo alle potenzialità lavorative e alla soddisfazione personale derivanti dallo studio delle materie STEM. È necessario che le politiche pubbliche favoriscano un orientamento accurato e sensibilizzino sulla bellezza e sui benefici offerti da questi campi di studio.
Dall'angolazione di un giornalista, questa situazione sottolinea l'urgenza di un cambiamento nella percezione sociale delle discipline STEM. Promuovere una maggiore partecipazione femminile non solo equilibrerà il rapporto di genere ma aprirà nuove porte all'innovazione e al progresso. È tempo di reinventare il modo in cui presentiamo queste discipline, enfatizzando le loro ricompense professionali e personali.