Iniziando con un ritratto affascinante di una comunità internazionale, il film esplora la vita di William Lee, uno scrittore americano che si trova a Città del Messico durante gli anni '50. Qui, circondato da caffè animati e luoghi notturni vibranti, vive in un ambiente dove può esprimere liberamente la propria identità sessuale. Le sue giornate sono segnate da incontri casuali con giovani locali e relazioni fugaci, finché non incontra Allerton, un soldato misterioso che diventa l'oggetto di una crescente ossessione.
Proseguendo con un'avventura sempre più immersiva, i due personaggi decidono di intraprendere un viaggio nella giungla dell'Ecuador, alla ricerca di una pianta mitica nota come lo yagé, ritenuta in grado di donare poteri telepatici. Questa seconda parte del film si trasforma rapidamente in un'avventura surreale, simile a una discesa nel mondo sottostante delle emozioni umane. Gli spettatori vengono trascinati in un territorio onirico, dove le linee tra realtà e fantasia si confondono, creando un'atmosfera intensamente magnetica.
L'opera ha suscitato reazioni contrastanti sia tra il pubblico che tra i critici sin dalla sua presentazione al Festival di Venezia. Alcuni hanno apprezzato profondamente la prima sezione per la sua ricca rappresentazione di un mondo di esuli sociopolitici, mentre altri hanno trovato la seconda parte eccessiva ma esteticamente avvincente. Grazie all'interpretazione carismatica di Daniel Craig nel ruolo di Lee, il regista Luca Guadagnino riesce a trasformare ciò che sembrava un viaggio psichedelico in un'esplorazione romantica e commovente. Questa produzione dimostra come l'amore e la passione possano superare barriere culturali e geografiche, offrendo un messaggio universale di accettazione e comprensione reciproca.