Nel cuore dell'autunno dorato, l'azienda Rai Pubblicità ha annunciato una significativa modifica nella sua struttura di leadership. Luca Poggi, un manager con vasta esperienza nel settore della pubblicità e dei media, è stato nominato nuovo Amministratore Delegato. Questo cambiamento segna la fine di un periodo di notevole crescita guidata da Gian Paolo Tagliavia, il quale ha deciso di lasciare l'incarico prima del termine previsto per dedicarsi a nuove sfide professionali. L'annuncio ufficiale è stato reso pubblico dal Consiglio di Amministrazione, riunitosi nella capitale italiana.
In un clima di rinnovamento e ottimismo, Roma ha accolto la decisione del Consiglio di Amministrazione di Rai Pubblicità, presieduto da Maurizio Fattaccio. Il 1° gennaio 2025 segnerà l'inizio della nuova era per l'azienda, con Luca Poggi al timone. Poggi, che si è distinto in posizioni chiave all'interno di Rai Pubblicità dal 2018, porta con sé una ricca esperienza acquisita presso aziende leader come Disney, Discovery Networks, Rcs Mediagroup e Publitalia ’80. La sua nomina segue l'annuncio di Gian Paolo Tagliavia, che ha optato per un cambio di rotta professionale alla fine del corrente anno.
Maurizio Fattaccio ha espresso gratitudine per il contributo fondamentale di Tagliavia, sottolineando i successi conseguiti sotto la sua guida. “Grazie al suo impegno, Rai Pubblicità ha raggiunto traguardi eccezionali, ampliando il proprio business e superando gli obiettivi prefissati,” ha dichiarato Fattaccio. Per quanto riguarda il futuro, ha espresso fiducia nel potenziale di Poggi, augurandogli ogni successo in questa nuova fase.
Dal punto di vista di un osservatore, questo passaggio di testimone rappresenta non solo un cambiamento di leadership ma anche un'opportunità per Rai Pubblicità di continuare ad innovare e crescere nel panorama mediatico italiano. La nomina di Poggi suggerisce una continuità nell'impegno verso eccellenza e progresso, promettendo ulteriori sviluppi positivi per l'azienda e il settore. Inoltre, riflette l'importanza di riconoscere e valorizzare le competenze interne, garantendo una transizione organica e ben ponderata.