Nel febbraio del 1992, durante una visita in India, la principessa Diana catturò l'attenzione del mondo con un abito che divenne subito un'icona di stile. A soli trent'anni, la principessa del Galles indossava un tailleur firmato Catherine Walker che combinava il vaniglia e il rosa fragola in una fusione perfetta di eleganza e modernità. Questo capolavoro sartoriale segnò l'inizio di un percorso stilistico più audace e consapevole, che avrebbe raggiunto il suo apice negli anni successivi. L'abito non era solo una scelta estetica, ma un messaggio potente che rifletteva la personalità di Diana e il cambiamento nella moda dell'epoca.
Il 13 febbraio 1992, al Rajasthan Polo Club di Jaipur, la principessa Diana apparve in un tailleur gonna + giacca realizzato dalla stilista Catherine Walker. La giacca strutturata color vaniglia, con revers nel tono del rosa fragola, creava un contrasto delicato che evidenziava le sue spalle con precisione sartoriale. La gonna plissé, morbida e fluida, bilanciava l'insieme conferendo all'abito un tocco romantico. In quell'India in transizione tra tradizione e modernità, i colori del tailleur sembravano dialogare con il paesaggio circostante, come se l'abito stesso fosse un ponte culturale. Quel giorno, Diana non indossava solo un vestito, ma disegnava un manifesto di modernità e raffinatezza.
Dalla prospettiva di un giornalista, quel tailleur rappresenta molto più di una semplice scelta di abbigliamento. È un simbolo del cambiamento che stava avvenendo nella moda e nella società. Lady Diana sapeva come usare la moda per esprimere la propria identità e trasmettere un messaggio di forza femminile senza aggressività. Anni dopo, l'ensemble rimane un'icona di stile senza tempo, un vero capolavoro che continua a ispirare generazioni di donne in tutto il mondo.