Le barriere coralline, essenziali per la biodiversità marina e il sostentamento di milioni di persone, stanno subendo un fenomeno devastante di sbiancamento a causa dell'aumento delle temperature oceaniche. Secondo dati recenti, oltre l'80% delle barriere coralline mondiali è stato danneggiato da episodi di stress termico negli ultimi due anni. L'episodio attuale rappresenta il quarto evento massiccio di sbiancamento registrato dal 1998, aggravato dall'intensificazione del cambiamento climatico. Le conseguenze sono già visibili nei mari Atlantico, Pacifico e Indiano, con gravi ripercussioni ecologiche ed economiche.
Gli scienziati hanno evidenziato come i coralli siano particolarmente sensibili agli aumenti della temperatura dell'acqua, un fenomeno direttamente legato alle emissioni di gas serra umane. Dal 2023, gli oceani si trovano ad affrontare temperature senza precedenti. La National Oceanic and Atmospheric Administration (Noaa) ha riferito che tra gennaio 2023 e aprile 2025, uno stress termico significativo ha colpito quasi l'84% delle barriere coralline mondiali. Gli organismi corallini, in simbiosi con alghe zooxantelle, espellono queste ultime quando le temperature superano livelli critici, perdendo così i loro colori caratteristici e rischiando la morte se le condizioni non migliorano.
Inoltre, Melanie McField, fondatrice dell'iniziativa Healthy Reefs for Healthy People nei Caraibi, ha descritto il fenomeno come una "tempesta di neve silenziosa" che cancella la vita marina dalle zone interessate. Questo processo mette in pericolo non solo le specie marine, ma anche le comunità umane che dipendono dai coralli per alimentazione, turismo e protezione costiera. Se le temperature resteranno elevate, sarà estremamente difficile per le barriere coralline recuperare.
Gli studi indicano che un aumento della temperatura globale di 1,5 gradi Celsius rispetto all'era preindustriale potrebbe portare alla perdita del 70-90% dei coralli. Un riscaldamento di 2 gradi, limite massimo stabilito dall'Accordo di Parigi, minaccerebbe quasi al 99% le barriere coralline mondiali. Queste cifre suonano come un campanello d'allarme per azioni immediate per mitigare i cambiamenti climatici.
Il futuro delle barriere coralline dipende dalla capacità di ridurre drasticamente le emissioni di gas serra e preservare gli ecosistemi marini dagli effetti collaterali dell'inquinamento e della pesca intensiva. Senza interventi significativi, il mondo rischia di perdere non solo uno dei suoi più preziosi tesori naturali, ma anche una fonte vitale di sostentamento per centinaia di migliaia di persone. La sfida climatica richiede azioni urgenti per salvaguardare la salute degli oceani e, di riflesso, quella dell'umanità.