Il giorno di martedì 7 gennaio 2025, ha visto mercati europei con andamenti incerti e Wall Street in calo per i settori tecnologici. In Europa, il Ftse Mib si è chiuso con un lieve incremento del 0,45%, mentre le aziende Telecom Italia, Moncler, Mps e Stm hanno registrato ottime performance. Gli indicatori macroeconomici dell’eurozona hanno mostrato un aumento dell’inflazione al 2,4%. Negli Stati Uniti, l’indice ISM dei servizi è salito a 54,1 punti, alimentando preoccupazioni sull’inflazione persistente. Il rendimento del decennale statunitense è aumentato, influenzando anche i tassi obbligazionari europei. Le materie prime come il petrolio e il gas hanno risentito di queste dinamiche, con movimenti significativi nel Forex e nelle criptovalute.
I mercati europei hanno concluso la giornata con andamenti contrastati. Il Ftse Mib italiano ha segnato un modesto incremento del 0,45%, terminando a 34.938 punti. Diverse imprese hanno evidenziato prestazioni positive, tra cui Telecom Italia che ha guadagnato il 4,1%, seguita da Moncler (+2,4%), Mps (+1,9%) e Stm (+1,9%). Al contrario, Buzzi (-1,3%), Nexi (-1,1%) e Saipem (-0,8%) hanno mostrato un comportamento negativo. Questi risultati riflettono una certa instabilità nel mercato, ma anche opportunità per gli investitori attenti.
L'andamento del mercato azionario europeo è stato influenzato da vari fattori economici. La crescita dell'inflazione nell'eurozona, che è salita al 2,4%, suggerisce che la Banca Centrale Europea potrebbe mantenere un approccio cauto verso i tagli dei tassi d'interesse. Questo scenario ha contribuito a creare un clima di prudenza tra gli investitori. L'indice Ftse Mib ha registrato un aumento moderato, ma alcune società hanno superato questa tendenza generale. Telecom Italia ha avuto un incremento notevole del 4,1%, indicando forza specifica nel settore delle telecomunicazioni. Moncler, Mps e Stm hanno mostrato prestazioni solide, confermando il buon momento di questi settori. Tuttavia, aziende come Buzzi, Nexi e Saipem hanno subito perdite, evidenziando la natura selettiva del mercato.
Gli indicatori macroeconomici hanno avuto un ruolo cruciale nella determinazione delle dinamiche dei mercati finanziari. L'inflazione nell'eurozona ha accelerato al 2,4%, con un dato core stabile al 2,7%. Questo rialzo, benché in linea con le aspettative, suggerisce un atteggiamento prudente da parte della Banca Centrale Europea. Negli Stati Uniti, l'indice ISM dei servizi ha raggiunto i 54,1 punti, con prezzi ai livelli più alti dall'inizio del 2023, alimentando timori di inflazione persistente. Questi dati hanno influenzato negativamente il settore tecnologico di Wall Street, con il Nasdaq in calo dell'1%.
Gli indicatori macroeconomici hanno avuto un impatto significativo sulle dinamiche dei mercati finanziari. L'aumento dell'inflazione nell'eurozona all'2,4% ha portato a un'attenta valutazione da parte della Banca Centrale Europea. Nonostante l'aumento fosse previsto, suggerisce che la BCE manterrà un approccio cauto nei confronti dei tagli dei tassi d'interesse. Negli Stati Uniti, l'indice ISM dei servizi ha mostrato un incremento a 54,1 punti, con prezzi elevati dal principio del 2023. Questo ha suscitato preoccupazioni sull'inflazione persistente e sulla probabile riluttanza della Fed a ridurre i tassi d'interesse. Queste condizioni hanno avuto un effetto negativo sui titoli tecnologici di Wall Street, con il Nasdaq che ha perso il 1%. Particolarmente colpita è stata Nvidia, che ha subito un crollo del 5% dopo aver raggiunto un nuovo record in apertura. Nel settore obbligazionario, il rendimento del decennale statunitense è salito di 6 bp al 4,69%, influenzando anche i tassi europei. Lo spread Btp-Bund si è ampliato leggermente a 114 punti base, con il titolo a 10 anni italiano al 3,62% e il benchmark tedesco al 2,48%. Nelle materie prime, il petrolio Brent ha raggiunto i 76,7 dollari al barile, mentre il gas TTF si è attestato a 47,7 €/Mwh e l'oro a 2.650 dollari l'oncia. Sul mercato valutario, il cambio euro/dollaro è sceso a 1,037 e il dollaro/yen a 157,8. Infine, tra le criptovalute, il Bitcoin si è ritratto sotto i $98.000.