Il prossimo annuncio di Donald Trump sulle tariffe doganali sta scatenando una nuova sfida tra Stati Uniti e Unione Europea. Mentre il presidente americano prepara un piano per rilanciare l'economia nazionale attraverso dazi selettivi, l'UE sta affinando le sue armi normative per difendere i propri interessi. L'obiettivo principale potrebbe essere la Silicon Valley, con aziende come Tesla, Apple e Meta esposte a possibili sanzioni severe.
Nel pomeriggio di oggi, Trump rivelerà il suo pacchetto di misure tariffarie, descritto come "un giorno di liberazione" per l'economia statunitense. Benché abbia promesso un approccio "gentile", le ipotesi circolanti suggeriscono che le tariffe potrebbero variare dal 20% universale fino a sistemi misti con livelli diversificati per Paesi o gruppi specifici. Queste nuove politiche si aggiungeranno alle già stabilite sulle auto importate e sull'alluminio.
In risposta, Bruxelles non intende restare inattiva. La Commissione europea, guidata da Ursula von der Leyen, sembra pronta ad assumere una posizione di forza nei negoziati. Accanto alla lista di controdazi accuratamente studiata, l'UE punta su strumenti legislativi come il Digital Markets Act (DMA), creato per regolamentare il comportamento delle grandi tecnologie e proteggere la concorrenza all'interno del mercato europeo. Multe elevate, fino al 10% del fatturato globale annuo, potrebbero attendere chi violerà queste norme.
Elon Musk è particolarmente vulnerabile, non solo per l'impatto dei dazi su Tesla, ma anche per le critiche riguardanti il ruolo di X nella diffusione di disinformazione. Altri giganti tecnologici sono altrettanto sotto osservazione. Se la situazione dovesse degenerare, l'UE dispone di uno strumento estremo: lo strumento anti-coercizione, che permetterebbe misure drastiche come l'esclusione dalle opportunità commerciali europee o il congelamento degli investimenti Usa.
Con l'aumentare della tensione commerciale, entrambi i fronti mostrano determinazione. Da un lato, Trump cerca di rinforzare l'economia nazionale; dall'altro, l'Unione Europea mira a proteggere il proprio mercato e a disciplinare il settore tecnologico mondiale. L'esito di questo confronto avrà senz'altro ripercussioni significative a livello globale.