La visione pionieristica di un manager sportivo trasformò una semplice squadra corse in un impero automobilistico. Jochen Neerpasch, fondatore della BMW Motorsport GmbH, non si limitò a guidare le operazioni sulle piste; il suo obiettivo era ben più ambizioso. Durante il 50esimo anniversario della presenza ufficiale di BMW M negli Stati Uniti, celebrato durante la 24 Ore di Daytona, Neerpasch ha condiviso i dettagli della sua straordinaria avventura.
Neerpasch entrò nella casa automobilistica tedesca nel 1972, portando con sé l'esperienza acquisita presso Ford. La sua proposta al consiglio di amministrazione di BMW fu rivoluzionaria: creare una divisione che unisse le competenze delle gare automobilistiche allo sviluppo di vetture da strada ad alte prestazioni. Questa idea diede vita alla BMW Motorsport GmbH, che iniziò con successo dal motore di Formula 2, basato sul quattro cilindri M10. Nel frattempo, la celebre 3.0 CSL venne ulteriormente sviluppata per le competizioni.
Il passaggio dalla pista alla strada rappresentò una sfida significativa. Le prime modifiche furono apportate alla Serie 5 di prima generazione, culminando nella M535i del 1979. Questo progetto richiese complesse operazioni di modifica su auto già complete, superando ostacoli come la rigida linea di produzione e la gestione dei motori usati. L'avvento della M1 nel 1978 segnò una svolta importante, offrendo una soluzione più economica rispetto alla 3.0 CSL e permettendo a BMW di competere efficacemente nel mercato delle auto sportive.
Oggi, la divisione BMW M può vantare un enorme successo, con oltre 200.000 veicoli venduti nel 2024. Questo risultato è il frutto diretto dell'eredità lasciata da Neerpasch, che ha dimostrato come l'innovazione e la determinazione possano trasformare un sogno in realtà. La storia di BMW M è un esempio luminoso di come l'ambizione e la perseveranza conducano al successo, ispirando generazioni future a perseguire i propri obiettivi con passione e dedizione.