Affermando un ruolo sempre più significativo nel panorama economico italiano, il settore della consulenza finanziaria continua a raccogliere importanti risultati. Il segretario generale di Assoreti, Marco Tofanelli, sottolinea come questo successo sia stato ottenuto grazie a modelli di consulenza qualificata e alla rimodulazione delle scelte di investimento. Le soluzioni gestite hanno attirato quasi 21 miliardi di euro, mentre altri 24,3 miliardi sono stati amministrati tra strumenti finanziari e conti correnti. Inoltre, la raccolta netta associata al servizio di consulenza con fee specifica ha raggiunto 581 milioni di euro, con un bilancio annuale di 10,5 miliardi.
Le risorse nette destinate ai prodotti del risparmio gestito hanno più che quadruplicato rispetto a novembre 2023, toccando quota 2,7 miliardi di euro. Un interesse particolare è stato riservato ai fondi obbligazionari, che hanno attratto investimenti per oltre 1,1 miliardi di euro. La distribuzione diretta di quote di fondi comuni di investimento ha generato volumi di raccolta netta per 1,2 miliardi di euro, con una crescita del 339% rispetto all'anno precedente. I fondi collettivi di diritto estero hanno contribuito per 1 miliardo, mentre quelli di diritto italiano hanno aggiunto 236 milioni.
In contrasto con le performance positive, la categoria azionaria ha registrato un bilancio negativo di 325 milioni di euro, seguita dalla categoria bilanciata con un calo di 117 milioni. Nonostante ciò, i versamenti netti sui prodotti assicurativi e previdenziali hanno totalizzato 920 milioni di euro, con un aumento del 372%. I premi netti in unit linked hanno valso 305 milioni, mentre i prodotti multiramo e le polizze vita tradizionali hanno portato rispettivamente 242 milioni e 220 milioni. La raccolta netta nei prodotti strettamente previdenziali ha raggiunto i 154 milioni di euro.
Il comparto amministrato ha segnato una crescita del 15%, con 2,2 miliardi di euro, ma il saldo delle movimentazioni in strumenti finanziari è risultato negativo per 231 milioni. Gli investimenti su titoli di Stato e certificate hanno registrato deflussi significativi, rispettivamente -856 milioni e -112 milioni. Gli strumenti del mercato monetario hanno subito un decremento di 53 milioni. Tuttavia, gli acquisti di titoli azionari hanno prevalso sulle vendite per 377 milioni di euro. Anche gli ETF e le obbligazioni corporate hanno registrato bilanci positivi, rispettivamente 309 milioni e 177 milioni.
Questo cambiamento nelle preferenze degli investitori riflette una maggiore cautela nel mercato, con una crescente tendenza verso la liquidità. La liquidità stessa ha visto un incremento di 2,4 miliardi di euro, indicando una maggiore avversione al rischio da parte degli investitori. Questo scenario suggerisce che molti stanno optando per posizioni meno rischiose, in attesa di condizioni di mercato più stabili.
Lo spostamento verso soluzioni gestite e la riduzione degli investimenti in titoli di Stato evidenziano un cambio di rotta strategico nel comportamento degli investitori. Le aziende di consulenza finanziaria stanno adattando le loro offerte per soddisfare queste nuove esigenze, puntando su prodotti che offrono maggiore sicurezza e flessibilità. Questa tendenza potrebbe influenzare ulteriormente il panorama finanziario italiano, promuovendo una maggiore diversificazione degli investimenti e un miglioramento della qualità dei servizi offerti.
Il futuro del settore dipenderà dalla capacità delle aziende di mantenere alti standard di consulenza e di innovare continuamente le proprie strategie. Con l'aumento della competizione e la crescente digitalizzazione, sarà cruciale per le reti di consulenza finanziaria rimanere all'avanguardia, adottando tecnologie avanzate e approcci personalizzati per soddisfare le esigenze dinamiche dei clienti. Questo approccio garantirà non solo la sopravvivenza, ma anche la prosperità del settore nella prossima fase di sviluppo.