L'uscita di scena del primo ministro Luís Montenegro, dopo essere stato sfiduciato dal parlamento, ha gettato una luce sull'instabilità politica del Portogallo. Questo evento, che si è concluso con la sua dimissione il 11 marzo, potrebbe portare a nuove elezioni anticipate. Le tensioni tra i partiti riguardavano principalmente la durata delle indagini su un possibile conflitto d’interessi legato alla famiglia del leader centrista. Il presidente Marcelo Rebelo de Sousa ora dovrà decidere sul futuro del paese.
La sera dell'11 marzo, dopo un dibattito protratto per oltre tre ore, la seduta del parlamento portoghese fu momentaneamente sospesa in un tentativo di mediazione tra le principali forze politiche. Nonostante gli sforzi, l'accordo non venne raggiunto. Il Partito Socialista (PS) e il partito estremista Chega votarono insieme per esprimere la mozione di sfiducia contro il governo di minoranza guidato da Montenegro. L'intransigenza del PS sulla durata delle indagini della commissione d'inchiesta fu determinante per questa decisione.
Montenegro aveva proposto di limitare le indagini a quindici giorni, ma tale richiesta fu respinta dal leader socialista Pedro Nuno Santos. Secondo Montenegro, questa posizione era motivata dalla volontà di indebolire il governo. Al centro del caso c'è una società di servizi posseduta dalla moglie e dai figli del premier, che ha contratti con aziende private, alcune delle quali dipendono da concessioni statali. Montenegro nega categoricamente ogni irregolarità, tuttavia, la situazione ha portato al suo inevitabile licenziamento.
Con la caduta del governo, il Portogallo potrebbe trovarsi di fronte a nuove elezioni legislative, che sarebbero le terze dall'inizio del 2022. Ora tocca al presidente Marcelo Rebelo de Sousa prendere una decisione cruciale: sciogliere o meno il parlamento. Il 12 marzo, il presidente riceverà delegazioni dei partiti rappresentati in parlamento, mentre il giorno seguente parteciperà a una riunione del consiglio di stato. Le date proposte per le elezioni sono il 11 o il 18 maggio.
Montenegro, che in precedenza era riuscito a superare due mozioni di sfiducia, ha dichiarato che intende candidarsi nuovamente se verranno convocate elezioni anticipate. La situazione politica attuale mette in risalto la fragilità del sistema di governo e la necessità di trovare soluzioni stabili per il futuro del paese. La decisione del presidente sarà fondamentale per determinare il corso delle prossime settimane, con implicazioni significative per il Portogallo e la sua popolazione.