Distorsioni e Verità: L'Impatto delle Politiche Commerciale di Trump

Apr 3, 2025 at 11:00 PM
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Nel giorno dedicato alla "liberazione nazionale", Donald Trump ha nuovamente reinterpretato la realtà, le regole economiche e perfino la storia per adattarle alla sua visione del mondo. Affermazioni false, imprecisioni e mezze verità hanno caratterizzato il discorso presidenziale, con un particolare focus sul commercio internazionale e sui rapporti tra Stati Uniti ed Europa. Secondo Trump, gli Stati Uniti sarebbero vittime di pratiche commerciali sleali da parte dei loro partner europei e canadesi. Tuttavia, analizzando più da vicino alcune accuse specifiche, si scopre che molte di queste sono inesatte o addirittura inventate.

Uno degli esempi più evidenti riguarda l'accusa lanciata contro il Canada per aver imposto una tassa del 300% sul latte e derivati. Tale affermazione trascura il fatto che gli Stati Uniti stessi hanno negoziato un'ampia esenzione dai dazi in questione. Inoltre, l'affermazione secondo cui l'IVA europea costituisca una tariffa omessa il dettaglio cruciale che tale imposta si applica a tutti i prodotti venduti nel mercato unico, indipendentemente dalla loro origine.

Al centro di queste distorsioni, emerge una grande verità: la globalizzazione selvaggia ha portato via dagli Stati Uniti una consistente quantità di produzione manifatturiera, spostandola verso Oriente e colpendo duramente il mito del "colletto blu" americano. Tuttavia, resta incerto se le tariffe proposte possano davvero riportare indietro le fabbriche e creare nuovi posti di lavoro. Gli economisti mostrano scetticismo, considerando che durante il primo mandato di Trump, nonostante l'introduzione di tariffe simili, il deficit commerciale statunitense è aumentato. La ragione fondamentale di questo squilibrio risiede nel fatto che complessivamente gli Stati Uniti spendono più di quanto guadagnano.

Infine, l'idea che i proventi doganali possano sanare il problema del debito pubblico americano appare problematica. Storia e teoria suggeriscono che il costo finale verrà sostenuto principalmente dagli americani stessi sotto forma di inflazione e minore crescita economica. Inoltre, Trump ha riscritto la storia affermando che nel 1913 gli Stati Uniti abbiano commesso un errore madornale abbassando i dazi e introducendo l'imposta sul reddito, causando così la Grande Depressione. In realtà, l'obiettivo dell'imposta sul reddito era quello di spostare il prelievo fiscale sui più ricchi, riducendo l'impatto diretto dei dazi sui consumatori più poveri.

Le politiche commerciali di Trump sembrano quindi basarsi su premesse dubbie e promesse poco realizzabili. Sebbene alcuni effetti immediati possano essere visibili, come l'aumento dei prezzi per determinati prodotti, il quadro generale rimane contrassegnato da incertezze e sfide significative. Il futuro dimostrerà se queste politiche porteranno davvero benefici duraturi all'economia statunitense o se, al contrario, contribuiranno ad amplificare i problemi esistenti.